Barcellona, alla Casa degli Italiani la mostra su Nuvolari
C’è un luogo a Barcellona dove l’Italia batte il cuore più forte, e non è una chiesa o un museo di fama mondiale. È la Casa degli Italiani, un edificio che guarda la città dalla sua prospettiva particolare, quella di chi abita all’estero mantenendo viva la memoria. Qui una mostra dedicata a Tazio Nuvolari ci racconta di velocità, di coraggio, di quel modo che avevano gli italiani di trasformare il pericolo in arte.

Barcellona è una città dove il turismo si è fatto festa di massa, dove le folle scattano fotografie senza mai guardare quello che fotografano. Eppure, proprio qui, la Casa degli Italiani rappresenta qualcosa di raro: uno spazio dove il passato viene custodito non come reliquia, ma come insegnamento vivo. E Nuvolari, il pilota mantovano che corse sulle strade d’Europa come su un palcoscenico, qui trova una casa lontana dalla sua.
La mostra racconta con delicatezza e profondità la vita di un uomo che ha trasformato la macchina in strumento di ricerca. Le fotografie esposte sono documenti di un’epoca in cui il gesto atletico aveva ancora un significato civile: correre significava rappresentare, portare il nome dell’Italia attraverso il mondo. Vedete, questo è quello che i turisti frettolosi non capiscono quando passa davanti ai musei delle città: che ogni oggetto, ogni fotografia, ogni documento è la traccia di una domanda che gli uomini si sono posti su se stessi.

Le macchine storiche in foto—gli Alfieri Romeo, le Bugatti, le Maserati— e la moto in mostra non sono semplici reperti tecnici. Sono testimonianze di come l’Italia, anche nei periodi più difficili della sua storia, sapeva creare bellezza e sfida simultaneamente. Ogni vettura racconta di uno specifico momento: la ricerca di velocità, sì, ma anche la ricerca di forma, di armonia, di quel perfezionamento che per gli italiani non è mai stato solo funzionale ma sempre, profondamente, estetico.
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